martedì 15 aprile 2014

Come si cambia (per non morire)

Gli uccellini cinguettano, c'è il sole e oggi ho l'intera giornata per me, niente lavoro oggi. Che ogni tanto c'è anche bisogno di fermarsi.

E tu, tu... Sei là nella mia pancia che cresci ignaro di tutto. Ok, prima o poi dovevo farlo. Iniziare a fare i conti con il fatto che ci sei.

Volevo chiederti perdono. Scusami se fatico a legarmi all'idea che tu ci sia, scusami se a volte dimentico totalmente di essere incinta.  

Incinta...

Sembra quasi una parola magica. Incinta? Chi, io? Sai piccolo, la mia mente quasi rifiuta l'idea che il mucchietto di cellule che crescono nella mia pancia diventerà il mio bambino adorato, la mia mente è stanca di soffrire, e mi protegge. Avevi un piccolo fratellino che ha smesso di crescere nella mia pancia, lasciandomi con un dolore che non avrei mai creduto potesse essere così forte. Per questo ora ho il terrore di legarmi a te, perché non voglio soffrire ancora così tanto.

Ma tu, tu sei più forte di tutto, vero? Tu non andrai via come il tuo fratellino sfortunato, tu continuerai a crescere nella mia pancia, entrerai prepotentemente nella mia vita prendendomi a calci, uscirai dalla mia pancia solo quando sarai pronto a conoscermi.

La mente cerca con tutte le sue forze di dimenticare che ci sei, di proteggermi, di fare in modo che non mi leghi a te.

Ma la verità è che ti amo già, piccolo. Non posso farne a meno, è un amore troppo potente per essere fermato.

(non lasciarmi anche tu, ti prego, ti prego...)

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