lunedì 26 settembre 2011

Datemi un lavoro. Subito.

Trovarsi alle tre di notte a guardare Joey Potter nell'eterna scelta tra Peacy e Dawson NON è sano.

Guardare un'altra puntata del polpettone melodrammatico che ha accompagnato la mia adolescenza la sera dopo, recuperandola da una cartella che si chiama "cose di Vale", è ancora più folle.

Manco al call center m'hanno voluta. "Ma come, stanno prendendo cani e porci!!". Ah - ah. Questo sì che mi consola, grazie tante.

Sono un essere socialmente inutile, come ha detto il mio incoraggiante futuro marito.

Mi fa troppo schifo studiare ancora e lavorare con ridicoli contrattini a termine da due soldi.

Datemi un lavoro, e la possibilità di comprare una Guess subito, senza sentirmi in colpa se costa cinque euro in più rispetto a quanto avevo preventivato.

Autocompatimento mode on. Che palle.

lunedì 19 settembre 2011

L'estate sta finendo (e un anno se ne va)

L'estate sta finendo, e un anno se ne va, cantavano i Righeira. Ho sempre odiato questa canzone perché l'estate è la mia stagione preferita, e soprattutto perché il seguito della canzone, sto diventando grande, lo sai che non mi va, rimandava inequivocabilmente al mio compleanno, che per me ha sempre segnato la fine della stagione tanto amata. Quest'anno le future sposine come me hanno sognato questi giorni con crescente entusiasmo, pronte a tuffarsi nel vivo dei preparativi del lieto evento. Io no. Io ho fatto il bagno al mare fino a ieri trascinata per i piedi fuori dall'acqua dal mio futuro marito, facendo i capricci manco avessi cinque anni, ricordando i bei tempi delle labbra viola e delle mazzate prese da mia madre perché ero sempre l'ultima a uscire.

"Alessaaaaaaaaaaandraaaaaaaaaaa esci, ce ne stiamo andando!"
(labbra viola, denti tremens e dita raggrinzite) "Ancora cinque minuti, sto per uscire!"

Nel mio linguaggio bimbesco, sto per uscire significava "vatti a fare un giro, ci vediamo tra una mezz'oretta", ma mia madre non l'ha mai capito e le manate a cinque dita sulla chiappa non me le ha mai risparmiate. C'est la vie.

Comunque, la sostanza è che l'estate sta finendo per davvero, e non ne ho proprio voglia. Non ho voglia di mettermi a organizzare il matrimonio, non ho voglia di studiare, non ho voglia di lavorare, detto in semplici parole, non ho voglia di fare un cazzo.

Voglio solo restarmene cristallizzata in una giornata con il sole alto nel cielo azzurro, trentacinque gradi e il mare modello tavola da surf, su una spiaggia sulla quale soffia una lieve brezza, con un pacco di tarallini e un bikini dai colori sgargianti.

martedì 6 settembre 2011

Tutto intorno a te

Al resto del mondo, a meno che non ti chiami William o Kate, del tuo matrimonio e dei matrimoni altrui in generale non frega un tubo, ed è giusto così.

E invece per le spose ruota tutto intorno al matrimonio, ma non al matrimonio in generale. Esclusivamente intorno al proprio.

Così l'amica che decide di sposarsi dopo di te ma prenota prima diventa improvvisamente una stronza, anche se la conosci da anni e avete condiviso tutto. Se osa anche solo provarsi un abito che a te è piaciuto guardandolo su un catalogo, inizi a dubitare della sua amicizia. Se poi si azzarda addirittura a scegliere le tue stesse partecipazioni/segnaposto/location/cazzilli vari prima di te la gente dirà che l'hai copiata, quando tu invece volevi tanto l'esclusiva, quindi è da radiare immediatamente dalla lista delle amicizie.

Se divento così anch'io, che qualcuno mi spari.