venerdì 17 maggio 2013

Alla fine (non) sono sempre la solita

Iniziare blog piena di buone intenzioni sbrilluccicose è la mia specialità. Aggiornarli ehm... ehm...

L'ultimo post risale alle sera prima del mio matrimonio. Il matrimonio. Quella giornata bellissima per la quale ti prepari un anno prima, che quasi ti fa dimenticare che il matrimonio vero non sono i confetti, il vestitone a meringa, le bomboniere e quant'altro. Il matrimonio sono le bollette da pagare, il mutuo che arriva inesorabilmente ogni mese, tornare la sera scazzata dal lavoro e dover pure cucinare per questo tizio che è tornato più scazzato di me perché stamattina, nella fretta, mi sono dimenticata di pulire/lavare/fare qualcosa.

Oh, a proposito di lavoro. Alle fine è arrivato. E che lavoro, anche se detta così pare che guadagni chissà quanto. Prendo due soldi, ma faccio il mio lavoro. Alla fine sono diventata sul serio (finché dura) un'educatrice professionale. E mi piace. Certi giorni lo odio, certi giorni torno a casa piangendo e con la voglia di spaccare tutto, certi giorni mi chiedo perché cavolo non ho fatto un lavoro più tranquillo, dietro la scrivania come fanno tutti. Ma sotto sotto lo adoro, mi fa sentire viva, mi fa sentire che quegli anni buttati sui libri sono serviti a rendere migliore la vita di qualcuno.

E abbiamo un cane. Una bellissima trovatella color nocciola presa dal canile quando aveva pochi mesi, che ci ha distrutto calzini, perizomi, cavi del cellulare, auricolari, pezzi dell'aspirapolvere, ma che ci ha riempito la casa, oltre che di peli, di un'allegria che prima mancava. Una casa senza un pelosetto non era una casa.

E boh. Dopo questa seconda estate da sposini, proveremo a ingrandire ulteriormente la famiglia. Solo che stavolta non si tratta di un pelosetto, ma di qualcuno che fabbricheremo noi.

L'ho già detto oddio?

Oddio!!!