martedì 26 giugno 2012

La vigilia del cambiamento

Cosa posso scrivere che non banalizzi questo momento? Nulla temo. I pensieri lucidi verranno dopo, ora sono solo su una giostra bellissima, piena di luci scintillanti che attende solo me per partire. Solo noi.

Noi che da domani saremo una cosa sola.

Domani mi sposo.

E non c'è nient'altro da aggiungere.

mercoledì 25 aprile 2012

(Maledetta) primavera in arrivo

Forse una volta riuscivo a godermela di più, la vita.

Al termine di quello che verrà ricordato come l'Aprile più freddo degli ultimi trent'anni, la primavera sembra finalmente farci il favore di arrivare. E io dove sono? A saltellare in mezzo ai campi? A godermi tardivo il risveglio della natura?

E soprattutto, lui dov'è? Ha orgogliosamente gridato: "Chi se ne frega del calcio il 25 Aprile dopo settimane di pioggia, prendo la mia stressatissima futura consorte e la porto in giro a distendere i nervi"?

Naturalmente no, è allo stadio a perdere la voce, in fila come una brava pecorella. E io ho una casa da pulire, che domani arrivano altri mobili.

C'è qualcosa di molto sbagliato in tutto questo.

giovedì 29 marzo 2012

The end

Ho preso la laurea magistrale. In corso. Questo martedì. Con 110 e lode.

O forse sto solo sognando senza riuscire a svegliarmi.

mercoledì 29 febbraio 2012

Silenzio assordante

Nausea. Una sensazione. Quella sensazione. Che non doveva esserci, mai più. E invece c'è. E non sai come gestirla. Non sai che fare. Decisioni che influiscono sul resto della vita. Non hai nemmeno le forza di piangere. Nessuno dovrebbe prendere decisioni definitive. Non dovrebbero esistere.


Dove sei?

sabato 25 febbraio 2012

Ordine e caos

C'è che a volte c'è bisogno di mettere ordine nel caos.

Di non avere la scrivania e l'anima piene di fogli poggiati lì da chissà quando, pieni di una vita che va così veloce da non riuscire quasi ad afferrarla.

C'è bisogno di respirare, ritornare a vedere il colore della scrivania, ritornare a vedere te stessa sul fondo di un cocktail alla pesca, nell'aria frizzante di una sera di fine Febbraio, nella mozzarella che fila sulla pizza.

E poi ti rendi conto che hai passato la giornata sola con i tuoi pensieri, con il caos che hai dentro, tentando di dargli un senso riempiendo buste di spazzatura cartacea e mangiando troppi cioccolatini.

E hai bisogno di volare. Di perderti con lui in una dimensione che non visiti da tempo. Di dimenticare i corridoi dell'università, le file in segreteria, le dottorande presuntuose che si credono chissà chi, che misurano il loro valore dal numero di virgole corrette agli altri. Di andare lontano da tutto questo, almeno per una sera.

Di essere te stessa, di vivere la vita invece di lasciartela scivolare addosso, di passare la notte in piedi per piacere e non per dovere, una volta tanto.

C'è sempre bisogno di perdersi un po', prima di ritrovarsi.