lunedì 27 giugno 2011

Dai fuoco alla pioggia

Una birra antica e familiare, un cruciverba con le otarie, brie squagliato. Una riga di mascara viola, una matita argento che mi ingrandisce gli occhi. Un brindisi.

Al ventisette Giugno dell'anno prossimo. Al nostro matrimonio.

E io sono qui a mettere fuoco alla pioggia, a ordinare palette dagli intensissimi e improbabili colori (non vedo l'ora di truccarmi gli occhi di color verde alieno) sulla scia di una birra buona, di bollicine amiche che sanciscono il passaggio tra il ventisette Giugno di quest'anno e il ventisette Giugno dell'anno prossimo.

E mentre stamattina ero lì in giro a pensare che una parte di me amerà sempre i suoi diciotto anni, quel dramma dal quale ero così dipendente, quelle emozioni così forti da arrivare quasi a distruggermi, ora sono qui, dopo una giornatina niente male passata in gran parte sola e in minor parte con il mio futuro consorte, a pensare che le prime ore della giornata siano state niente, perché lui non c'era. A pensare che siano state bellissime, perché erano mie, mie con la consapevolezza che lui ci sarebbe stato, a un certo punto.

Perché ora posso essere serenamente me stessa, sapendo di poter tornare in un porto sicuro. Sapendo di potermi truccare di verde alieno, e di sentirmi sempre dire: "Amore, sei bellissima".

Meno un anno. Ufficiale.

1 commento:

  1. Ed io ho i brividi. Perchè ogni cosa scrivi è sempre così intensa e "piena". Al 27 Giugno e a tutti i 27 Giugno che verranno...

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