Ciao puntino. Chi ti scrive è - ehm- la tua mamma.
Ok dai, non mi sento credibile così. Ricominciamo.
Mio caro melino, quella che ti scrive è una ragazzina nel corpo di una trentunenne che ha passato la vita a sentirsi inadeguata. Una pasticciona che pensa sempre di poter fare meglio, che non è mai contenta di se stessa, che vuole fare sempre di più. E che spera che questo non incida sulla tua vita. Sai melino mio, in questo momento sono bloccata tra il letto e il divano perché due notti fa ci hai fatto prendere un bello spavento, e io e tuo padre siamo saltati dal nostro lettone all'ospedale in un battibaleno. E ti penso. E ti scrivo.
La verità è che sono tua madre, anche se ancora mi sembra incredibile. Eppure lo sono. Una mamma. Sono tua madre dal momento in cui il display del test di gravidanza mi annunciava la tua presenza che già sentivo dentro di me. Sono la tua mamma dal momento in cui ho pianto per te, per la paura di perderti. E sono ancora qui a sperare che un giorno tu possa leggere queste parole, e magari pure prendermi in giro, perché faccio la parte della cinica ma sotto sotto sono una sciocca sentimentale.
Chissà se ti piacerò, o se penserai che sia stata una sfiga nascere da me. Da parte mia ti prometto che ci metterò tutto l'impegno possibile, che cercherò di essere la migliore mamma del mondo, che cercherò di essere alla tua altezza. Che cercherò di fare di te una brava persona. Che cercherò di renderti migliore di me.
Adesso ti saluto melino mio. Tuo padre è di là che mi impasta le piadine. Oh, lui ti piacerà vedrai. La prossima volta ti parlerò un po' di come ci siamo conosciuti e di quello che lui è per me. Arriverai in una famiglia piena di amore, te lo prometto.
Ti faccio tante carezze, ma solo perché i bacetti non posso ancora darteli. A presto melino mio, fai il bravo là dentro.
sabato 23 novembre 2013
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