Il punto è che io sotto sotto sono una romantica di quelle inguaribili, con gli occhi a cuore e tutto il resto.
Sono una Bunny che quando guarda il suo Marzio ha pressappoco questa faccia:
Sono una ragazzina di quindici anni nel corpo di una donna (?) di ventotto.
E non sono sicura di volere che questa cosa cambi, cheseigrandeedevicrescere mi sta proprio stretto.
Il bello dell'esser grandi sono le cose che prima non potevi fare. Non potevi guidare da sola ascoltando la musica, con il vento che ti scompiglia i ciuffi di capelli sfuggiti al becco a forma di delfino che ti ha regalato lui, mentre passi Agosto a lavorare per mettere da parte i soldi per il viaggio di nozze nell'unico posto dove hai sempre voluto farlo, che manco a dirlo è il Giappone dei cartoni animati della tua infanzia (ma anche della tua adolescenza e della "maturità", ehm...).
E quando sento Jovanotti ripetere che "abbiamo fatto tutto, e tutto c'è da fare, che siamo ancora in piedi in mezzo a questa strada", lo stesso Lorenzo che ho sentito cantare abbracciata a lui appena una settimana fa (ok, l'ho detto, sono stata al concerto di Jovanotti, e m'è pure piaciuto), non posso evitare in alcun modo che una lacrima scivoli sul mio viso, che dopo quest'estate mezza disastrata, l'ultima estate ognunoacasasua della nostra vita, siamo davvero ancora in piedi.
E boh, che forse il cinismo è sempre stato la mia difesa naturale, la mia coperta di Linus, ma questa dimensione pucciosa che mi fa stringere il mio ragazzo ogni volta come se fosse la prima, che mi fa innamorare di lui ogni giorno, è quello che ho sempre voluto dalla vita.
giovedì 18 agosto 2011
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E ti auguro che tutto questo non cambi mai. Perchè "diventare grandi" fa schifo...
RispondiEliminaGià. Hai visto il commento che ti ho lasciato prima? Programmino per domani. Fammi sapere che ne pensi (anzi, ora ti chiamo e ti chiedo).
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