Ormai è ufficiale: sto per liquefarmi al suolo. Già mi vedo ridotta a un liquido denso e scuro che se ne cade giù nello scarico. Per ora è così che se ne sta andando la mia estate: giù nello scarico. Sono a metà tra l'appena scottato e il bianco mozzarella, e ci saranno quaranta gradi all'ombra. Non oso pensare alla temperatura che ci sarà il giorno del mio matrimonio. Sono tutta preoccupata per un'eventuale giornata di pioggia, e ho completamente trascurato il fattore caldo. Se fa una giornata come oggi, che faccio? Una giornata in cui i cammelli ti salutano per strada, il cielo è azzurro come una trapunta, non tira un alito di vento e l'umidità ti trasforma qualsiasi lembo di pelle nuda in colla a caldo. Io sarò là, infagottata nel mio bell'abito pesante chissà quanto (ho scoperto che i vestiti da sposa pesano, e ho il fiatone solo a pensarci), in giro per una città a cui oggi il Sahara faceva un baffo, in stupide pose plastiche a fare foto con la pancia vuota che brontola (e quando la mia pancia brontola, è sempre roba più che seria). Praticamente ci sono tutti i presupposti per trasformarmi in serial killer contro il povero fotografo (che essendo amico di famiglia e conoscendomi molto bene sta già cercando un escamotage per svignarsela). Manca ancora un anno. Stiamo calmi.
Intanto, con ai piedi il mio smaltino che se la tira (chi altri può indossare uno smalto che si chiama "L'unico e il solo"? Ah-ah, ho lo smalto snob!! - è un lilla, per la cronaca - ), stasera mi sono messa a filosofare con il mio futuro marito (che strano effetto scrivere marito, ancora devo rendermene bene conto). E boh, sarò scema io ma non riesco a condividere così facilmente le cose belle, ne sono gelosa. Abbiamo fatto un bel discorso sul significato dell'amore, su quello che proviamo l'uno per l'altra, sul nostro rapporto, su come abbiamo affrontato i problemi in questi quattro anni, su quanto ci cerchiamo ancora così affannosamente dopo tutto questo tempo (e per me una storia ancora così bella dopo quattro anni è un vero record). Stasera mi sono messa in modalità love love, ma non da adolescente, non come una volta. Questo non significa affatto che quello che provo sia meno intenso. Ho un amore maturo, un'armonia di coppia che non avevo mai avuto, una quotidianità fatta di gesti affettuosi e un fidanzato, anzi, un uomo che mi capisce. Che sa cosa sto per dire prima ancora che io pensi di dirlo. E mi rendo conto che una cosa così non si trova ogni giorno. Che ogni giorno mi chiedo se lo amo sul serio, se è proprio lui che voglio sposare, se sono disposta a passare il resto della mia vita con lui. E ogni giorno, la risposta è sempre la stessa.
La mia risposta è lui.
giovedì 23 giugno 2011
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Certo che liquido denso e scuro fa un po' impressione...
RispondiEliminaComunque, detto questo, il giorno del tuo matrimonio ti maledirò taaaaante volte, dentro di me! Per il caldo, per la malsana idea di sposarsi in estate (l'ho detto io che mi sposerò ad Ottobre?) e per i piedi che mi faranno OVVIAMENTE troppo male.
Per il resto, che dire? Ti auguro che la risposta sia la stessa per tutta la vita.
Mi sa che mi maledirai così tanto che di questo passo quel giorno pioverà!! Lo so che tu ti sposerai a Ottobre, e io ti maledirò per il freddo e per la malsana idea di sposarti in autunno, stagione che odio!
RispondiEliminaI piedi fanno sempre troppo male ai matrimoni, qualsiasi sia il mese, è una legge di natura.
Scusa, in che paese vivi che fa freddo ad Ottobre? Ci possono essere giornate splendide in quel mese, soprattutto nella prima metà!
RispondiEliminaIo sono freddolosa da morire!!
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